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EMILIO VEDOVA

Dal 23 marzo al 18 maggio 2001

“Al di là del vano dibattersi delle estetiche post-impressioniste, post-cubiste, post-espressioniste, e del permanere ostinato di residuati incantesimi di certe “metafisiche”: al di là dell’accademismo astrattista (…) oltre ogni apriorismo di vecchio ordine costitutivo, oltre ogni presunzione di affrettati e superficiali nuovi-ordini: tutto va rimesso in causa. Nuovi gesti, nuove immagini in relazione con nuove perentorie esigenze espressive. Non mania iconoclastica anarcoide, non equivoco commentario d’illustrativismo scientifico: ma urto di verità, catartico rovescio per un aprirsi di nuova coscienza” (Emilio Vedova, 1954)

E’ con piacere che la Galleria Folini Arte Contemporanea inaugura il suo nuovo spazio con una mostra dedicata a Emilio Vedova

Le opere degli anni Ottanta – Novanta qui presentate esprimono quell’«urto di verità» che prende forma attraverso tensioni, rotture, scoppi di energie e che è sempre dominato dal vitalismo critico dell’artista.

Arte non contemplativa: quella di Vedova è arte che interroga, che scuote, che non è semplicisticamente il risultato di un atto incosciente, febbrile, dell’artista che si abbandona nell’atto energetico del dipingere. E’ invece arte che dialetticamente si costruisce, si fa forma, segno, per poi frantumarsi in un processo senza fine. Tra la dinamica spezzata delle linee, dei campi , delle forme, si scontrano drammaticamente i bianchi ed i neri che si fanno metafore esistenziali, specchio dell’uomo – artista che eticamente si cala  nella storia, in una società in perenne conflitto.